Come ho ripetuto nel corso della rievocazione dei miei ricordi, quello che ho esercitato per decenni è un lavoro ricco di sfaccettature, di imprevisti e di momenti indimenticabili. Se devo però essere sincero fino in fondo - e ho deciso di esserlo sin dalla prima pagina - non posso tralasciare un aspetto meno gratificante della mia professione, ossia quello della critica. In molte occasioni infatti ho subito commenti sprezzanti e considerazioni gratuite sul mio operato. Quello che ci terrei a sottolineare, e che è spesso sottovalutato quando si pensa al mestiere di cronista, è che si tratta di una professione a tratti delicata, di equilibrismo, poiché la dimensione "live" non è affatto facile. Ogni titubanza, ogni esitazione e ogni incertezza vengono registrate da un pubblico esigente, soprattutto quando l'evento commentato si svolge in modo veloce e con tutti gli imprevisti tipici del mondo dello sport.
Anonimo -