Efix è un 'servo', un contadino sardo aggrappato con amore all'ultimo 'poderetto' posseduto dalla famiglia delle sue padrone Pintor, tre sorelle 'nobili' e di pochissimi mezzi, chiuse in un sdegnoso isolamento della nuova società rozza e impertinente dei mercanti e degli usurai. Oppresso dall'immenso rimorso per un antico delitto, Efix epicamente vive una vita di 'santo' alla ricerca dell'espiazione suprema. Sarà lui a lenire il disastro finanziario, procurato dal ritorno dello sbandato nipote Giacinto, figlio di una quarta sorella, fuggita anni prima verso i sogni del 'continente'. Come un eroe omerico, come un dannato di Dostoevskij, come i poveri predestinati di Garcìa Màrquez, Efix è un'immagine della umana sofferenza, sempre uguale e sempre immobile nel tempo. Note di Bruno Rombi.
Anonimo -