1960, Festival di Cannes: un'edizione destinata a rimanere nella storia del cinema. Sono in gara Bergaman, Bunuel, Antonioni, Fellini. Con grande scandalo, la Palma d'Oro è assegnata alla "Dolce vita". Il presidente della giuria, che per Fellini si è battuto come un leone, è Georges Simenon. Nasce così - sull'onda di un'ammirazione che sembrava attendere solo l'occasione di un incontro - un'amicizia forte e al tempo stesso discreta, intessuta di lunghi silenzi e improvvise accensioni, di reticenti pudori e impudiche confidenze. Un'intesa segreta, una complicità impalpabile e sotterranea. Questo carteggio, che compone tutte le lettere superstiti che Fellini e Simenon si scambiarono fra il 1960 e il 1989, è arrichito dalla lunga conversazione che i due ebbero in occasione dell'uscita di "Casanova" e che apparve sull'"Express" nel febbraio del 1977.
Anonimo -