Dialogo fra un sociologo e uno psicoanalista sulla paura. Per tematizzarla, prima e al di là delle rispettive competenze sociologiche e cliniche. Per capirne i molteplici e contraddittori aspetti, le varie sfaccettature, vagliarne i significati attribuiti dai linguaggi scientifici e da quelli di tutti i giorni, e il suo diventare altro. Non vi è unanimità, neppure negli approcci specialistici, per distinguere la paura dall'angoscia e dall'ansia, fermo restando che il contesto argomentativo rimanda inevitabilmente ai grandi temi esistenziali al centro dell'attenzione di tutte le discipline, dalle scienze umane alle neuroscienze. Una collaborazione argomentativa più che una contrapposizione di discorsi, un'applicazione di quell'immaginazione sociologica che gli autori, pur nelle loro diverse specializzazioni, condividono. Questo libro spiega come paure individuali possano diventare collettive e angosce soggettive si trasformino in ansia sociale, disagio della civiltà, dolore, infelicità. Se la paura è una passione, ragionevole e societaria, come contrastarne la manipolazione politica? Se l'angoscia è parte ineludibile della nostra vita, come evitare di esserne sopraffatti?
Anonimo -