Cosa accadeva, dal tardo Cinquecento, agli stranieri "eretici" che arrivavano dal Nord Europa in Italia e a Roma? Mercanti, artigiani, artisti, viaggiatori e semplici curiosi non furono sempre costretti a convertirsi per evitare le prigioni e le temute pene dell'Inquisizione. Alcuni vissero a Roma, attenti a non dare scandalo alla popolazione per lo più indifferente alle questioni di fede; altri si convertirono nella speranza di una vita migliore. Scavando nel ricco materiale inedito, soprattutto del Sant'Uffizio, il libro osserva la genesi di istituzioni dedicate alla conversione degli eretici, fra Sei e Settecento, mentre si ricompongono nel quadro sfaccettato e complesso della società romana le vicende di personaggi noti e sconosciuti, nel lento percorso dalla repressione alla difficile tolleranza nella città del papa.
Anonimo -