Pubblicato per la prima volta nel 1973, "Cronache del socialismo milanese" è lo specchio di un momento storico cruciale per l'Italia. In quegli anni, infatti, il Paese viveva un gran fermento: erano in atto profonde trasformazioni politiche, sociali ed economiche, e il socialismo milanese rappresentava un punto di osservazione privilegiato per comprendere quel fervore e le tensioni di un'epoca. Nel volume, che consta di due parti, con fare analitico e minuzioso, Turone prende in esame due periodi della storia della città di Milano, focalizzandosi sul suo rapporto fecondissimo con il movimento socialista. La prima parte è incentrata sul decennio 1914-1924: un periodo di fuoco per la città meneghina, schiacciata tra la distruzione fisico-economica della guerra, l'incapacità di gestione della situazione politica da parte dei liberali, il biennio rosso del 1920-21 e la conseguente reazione dei Fasci di combattimento. La seconda parte, invece, esamina l'ultima metà degli anni Quaranta, e in particolare i tentativi di ricostruzione della città non solo in senso letterale, ma anche democratico-civile, messi in atto da parte della giunta comunale socialista. Un'attenzione particolare viene rivolta dall'autore alle figure di spicco che hanno segnato l'ascesa del socialismo nella città lombarda, soprattutto ad Antonio Greppi, il cui impegno come partigiano e l'adesione ai valori socialisti costituirono le basi della sua azione politica, culminata nel mandato come primo sindaco di Milano nei difficili anni del dopoguerra.
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