"Si può guadagnare - e molto - senza fare nulla, semplicemente essendo se stessi: era questo il messaggio che Chiara Ferragni ci inviava ogni giorno da un red carpet, dalla poltrona in prima classe di un volo, dalla stanza di un hotel a sette stelle, dal suo superattico in un grattacielo di Milano. Era necessario che qualcuno si facesse carico di fermare questa inaudita e in certo senso rivoluzionaria filosofia di vita. Mentre le Kardashian continuano a fare affari e a macinare follower nell'America protestante, nella cattolica Italia è il moralismo burocratico che si è assunto l'onere di dire basta. Il Coordinamento delle Associazioni per la difesa dei diritti degli Utenti e dei Consumatori ha impugnato la spada e, piccolo Davide contro Golia, si è scagliato contro Chiara Ferragni. Ha individuato in una trascurabile operazione di charity il pretesto per accendere un riflettore potente sugli influencer e sul loro operato e questa volta non è per illuminarli al fine di farli risultare più fotogenici in uno dei numerosi shooting che li vede protagonisti. Il gioco sembra farsi duro mentre dai media tradizionali, tv e giornali, esonda il peggio della società incivile."
Anonimo -