"A che cosa servono i limiti? A essere sfidati e superati ad ogni costo, come suggeriscono una certa pubblicità e un atteggiamento collettivo, onnipotente e inflazionato, o a essere accolti e accettati, come propone Guggenbuhl-Craig in 'Deserti dell'anima'? Il rapporto con i limiti psichici, in particolare con quelli del sentimento erotico e del senso morale, con l'intrasformabilità di alcuni tratti psicopatici della personalità, rappresenta il nucleo essenziale di questo libro, ultimo a essere pubblicato in traduzione italiana. L'esperienza psichica dell'invalicabilità di questi limiti, l'ipotesi che le 'lacune' psicopatiche del sentimento erotico e del senso morale non possano essere né superate né trasformate costituiscono l'ordito intorno al quale l'autore tesse, con la consueta originalità, le proprie considerazioni sui 'deserti dell'anima'; luoghi psichici che sono caratterizzati dalla freddezza emotiva e dall'immoralità". (Dalla Prefazione di Marta Tibaldi)
Anonimo -