"Enrico IV", lunga opera in due parti composta tra il 1597 e il 1598, è il quinto dei sette drammi che compongono il ciclo delle "Storie inglesi" ("Enrico VI", "Riccardo III", "Riccardo II", "Re Giovanni", "Enrico IV", "Enrico V" ed "Enrico VIII") e costituisce la seconda e terza parte di una tetralogia che si apre con "Riccardo Il" e si conclude con "Enrico V". Secondo quanto aveva profetizzato il vescovo di Carlisle nel IV atto del "Riccardo Il", durante il regno dell'usurpatore Enrico IV il suolo inglese era stato insanguinato da feroci lotte intestine che avevano costretto il re a combattere contro quegli stessi Percy che lo avevano aiutato a salire al trono. Re Enrico non è però l'eroe del dramma, bensì una figura secondaria le cui vicende fanno da sfondo a quelle del vero protagonista: suo figlio Henry, il principe Hal, che passerà alla storia come Enrico V, il glorioso re che riconquistò la Francia. Henry è un misto di doppiezza e ambiguità, che sa però adornare delle qualità più seducenti, dietro le quali si cela il suo spirito di fiero cavaliere. II percorso evolutivo che porterà l'ambiguo e immaturo Hal a divenire re è descritto dall'autore grazie a un sapiente gioco di contrasti, in cui egli viene messo a confronto con due figure a lui complementari, le quali rappresentano due modi di essere che il sovrano, nella sua investitura morale, deve rinnegare. Da una parte, il valoroso Henry Percy, il ribelle Hotspur, il cui eroico individualismo è in netto contrasto con l'ideale di eroico altruismo tradizionalmente attribuito al sovrano. Per dimostrare le sue doti di nobile guerriero e riconquistare il posto che il rivale inconsapevolmente occupa nel cuore del re suo padre, Hal dovrà uccidere il suo 'doppio' in un leale corpo a corpo. Dall'altra parte, il lato stravagante e dissoluto di Hal, il corpulento e arguto spaccone Falstaff, compagno di bravate del giovane principe, una delle figure comiche meglio riuscite della produzione shakespeariana. Nella sua amoralità, Falstaff rappresenta tutto ciò che un sovrano non deve essere per potersi chiamare tale, e infatti Hal, una volta re, lo allontanerà da sé condannandolo inevitabilmente a morire solo in una squallida cameretta nel Il atto dell'"Enrico V".
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