Sindaca, architetta, avvocata: cè chi ritiene intollerabile una declinazione al femminile di alcune professioni. E dietro a queste reazioni cè un mondo di parole, un mondo fatto di storia e di usi che riflette quel che pensiamo, come ci costruiamo. Attraverso le innumerevoli esperienze avute sui social, personali e dellAccademia della Crusca, lautrice smonta, pezzo per pezzo, tutte le convinzioni linguistiche della comunità italiana, rintracciandone linclinazione irrimediabilmente maschilista. Questo libro mostra in che modo una rideterminazione del femminile si possa pensare a partire dalle sue parole e da un uso consapevole di esse, vero primo passo per una pratica femminista. Tutto con lironia che solo una social-linguista può avere. Con inclusa una riflessione aggiornata sullutilizzo dello schwa, il carattere `neutro sperimentato per il genere non binario e in luogo del maschile sovraesteso.
Anonimo -