"Ogni generazione di artisti riconosce il suo apprendistato nel momento in cui lo lascia, cercando strade diverse... da quelle che l'ha fatta maturare. di più, ogni generazione di artisti compie il proprio apprendistato seguendo lo spirito del tempo, il linguaggio codificato e consolidato dei propri maestri: in questo modo, la generazione degli astratti anni cinquanta è passata quasi tutta per il postcubismo, come la successiva generazione degli artisti cinetici e legati ai gruppi "programmati" viene fuori tutta dall'Informale, e i neofigurativi pittorici degli anni Ottanta dal concettualismo fotografico dei Settanta. Oggi è più difficile, perché ormai da un quarto di secolo non esistono tendenze dominanti, e "tutto può funzionare", secondo l'aforisma ancora valido della postmodernità. Ebbene, a scorrere i lavori di giovanni longo... si può dire che abbia vissuto e viva (bene) questa difficoltà... in una specie di bulimia di provare e di urgenza di fare, longo sperimenta tutti i linguaggi possibili... secondo standard operativi non privi di una buona dose di autonomia."
Anonimo -