Il comico di Rabelais si fonda su una acutissima, fulminea e assolutamente spregiudicata osservazione della realtà, per cui un tratto del suo personaggio, un'inflessione di voce, un tic verbale, diventa rivelatore d'un carattere, o ancor piú frequentemente d'un tipo, e di tutto un mondo da esso rappresentato. (Dalla prefazione di Mario Bonfantini)
Giuliano Della Casa in questo volume dialoga col "Gargantua e Pantagruele" con la fantasia e il gusto del colore che lo contraddistinguono. Egli "fa rivivere il paradosso della scrittura rablesiana del dettaglio volatile e indefinito, e il contrasto dei lunghi elenchi di qualità molteplici che nella pagina formano un fiume in piena pur restando distinte." (E. Volpato)
Anonimo -