Lo scenario inizialmente serale (topos del fantastico) è complice perfetto dell¿ambiguità che lo scrittore vuole creare. Non è caso la novella è collocata in questo momento del giorno, che favorisce una sorta di dormiveglia, durante il quale è difficile individuare la linea di demarcazione tra realtà e fantasia: "la notte incombe sullo spirito, conquista la fantasia e concede all¿immaginazione le più strane visioni" afferma il narratore-protagonista di Garofani rossi. Un¿oscurità non solo reale ma metaforica, mentale, insomma che spegne la luce della ragione e getta ombra sull¿attendibilità di ciò che il protagonista giura d¿aver "visto e udito". Eppure il suo ricordo è preciso. D¿altronde tale esigenza di precisione del narratore è topica della scrittura fantastica, aiuta il lettore a ricomporre i pezzi della storia nella sua investigazione del mistero.
Anonimo -