Pubblicato nel 1963, "Gli antipatici" torna in libreria in una collana dedicata a tutte le opere di Oriana Fallaci. Gli antipatici sono quei personaggi destinati a trovarsi sempre sulla bocca di tutti, e dei quali tutto si sa e tutto si dice. Inviata de "L'Europeo", agli inizi degli anni Sessanta Oriana Fallaci va a intervistarli: registi da Oscar, poeti premi Nobel, dive di fama planetaria, compositori, scrittrici di alto profilo, Ingrid Bergman, don Jaime de Mora y Aragon, Nilde Iotti, Federico Fellini, Arletty, Baby Pignatari, Catherine Spaak, Gianni Rivera, Afdera Fonda Franchetti, Antonio Ordonez, Cayetana duchessa d'Alba, Salvatore Quasimodo, Jeanne Moreau, Alfred Hitchcock, Anna Magnani, Porfirio Rubirosa, Natalia Ginzburg, Giancarlo Menotti: in un faccia a faccia implacabile e sottile, ironico e pungente, si trovano alle prese con un magnetofono e una intervistatrice alla quale, ancor più che al mezzo tecnico, nulla sfugge, neppure "uno scintillare di occhi, un agitarsi di mani". Ogni intervista è preceduta da una breve presentazione in cui la Fallaci, con grande senso dello humor e una dote innata per il racconto, esprime il suo giudizio. Come lei stessa scrive, i suoi antipatici sono "quasi sempre simpaticissimi". Prefazione di Laura Laurenzi.
Oriana Fallaci è nata a Firenze nel 1929. Il padre Edoardo era un muratore che per le sue idee antifasciste nell'Italia di Mussolini fu arrestato e torturato dalle camicie nere, episodio che resterà sempre ben impresso nella mente della giovane Oriana, la quale aiuterà la resistenza partigiana portando di nascosto le munizioni.
Sin da bambina il suo sogno era diventare una scrittrice, ma nonostante questo – su consiglio dello zio – si iscrisse a medicina. Durante gli studi inizia però a lavorare come giornalista e
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