Due figure di donna - l'una corposa e reale, l'altra inafferrabile ed immaginata - sono, con Poussin, Porbus, Frenhofer, personaggi storici o d'invenzione, i protagonisti di questo racconto lungo, la cui stesura occupò Balzac in momenti diversi per ben sei anni. Aperto a più chiavi di lettura, questo grande racconto 'romantico' affianca agli 'amori paralleli' di Pousssin e Frenhofer e all'intrecciarsi di sentimenti e passioni, il problema del rapporto tra artista ed opera d'arte, tra arte e realtà. E non a caso, ancor più che al grande pubblico, esso è infatti sempre stato ben presente agli artisti; a Cézanne; a Matisse; a Picasso, che nel 1931 ne illustrò una stupenda edizione, e che, ancora nel 1959, ebbe a dire; "Questo è il meraviglioso di Frenhofer: che alla fine non si riesce a vedere altro che se stessi. Egli, a causa della sua perenne ricerca della realtà, cade nella più buia oscurità. Ci sono tante realtà diverse che, a volerle abbracciare tutte, si piomba nel buio".
Anonimo -