Davanti all'esplosione delle "nuove tecnologie", quelle per intendersi del digitale, del controllo della vita e dell'incontro "transumano" tra uomo e macchina, riuscirà la Chiesa cattolica e la cristianità in generale a trovare una risposta che sia in grado di permettere a sé stessa di resistere e al contempo di redimere l'umanità intera? E la domanda che ci si pone nel saggio del vaticanista e docente Francesco Gnagni, un testo in cui si analizzano così gli aspetti preponderanti della "mutazione antropologica" operata dalla contemporaneità, focalizzandosi sul dualismo tra il modello offerto dalla Chiesa cattolica e dalle sue componenti culturali tradizionali e quello invece emergente oggi nella società globale e occidentale a partire dagli aspetti più discussi e problematici. Quali sono i punti salienti delle sfide con cui la Chiesa oggi si trova a doversi confrontare e quali sono i temi e i problemi che le nuove tecnologie pongono al tradizionale modello antropologico sostenuto dalla visione culturale cattolica? I temi più scottanti a tal proposito sono quelli della cosiddetta "antropologia digitale", delle sfide poste dalla genetica o dalle neuroscienze oppure del rischio di quello che viene indicato come "transumanesimo". Da cui si origina poi, a cascata, la deriva del new age e dei culti esoterici, delle teorie del complotto e degli estremismi politici, con particolare attenzione al fenomeno Qanon e alla teoria del Big Reset, fino alle manifestazioni giovanili di protesta per il Pianeta o alla diffusione dell'ideologia della "cancel culture".
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