Un libro importante, incentrato sulle conseguenze che l'inasprimento in atto del regime di proprietà intellettuale determinerà sulla nostra libertà e sugli assetti regolativi della Rete. Internet in realtà era stata pensata in maniera tale da permettere ai creatori di poter sperimentare liberamente. Internet è nata come spazio libero, in cui la cultura e l'informazione - le idee del nostro tempo - potessero liberamente fluire generando un'inedita libertà di espressione. Questa libertà si sta restringendo, tecnicamente e legalmente, giorno dopo giorno. Potentati economici stanno riconquistando la Rete, trasformandola da forum aperto per le idee in televisione via cavo ad alta velocità. Il rischio di un ritorno a un'età medievale in cui pochi gestori dei diritti impongano le proprie regole a tutto il mondo sembra non essere più una metafora azzardata. Lawrence Lessig, giurista e intellettuale tra i più impegnati nella difesa dei diritti digitali, sviluppa le proprie argomentazioni entrando nel merito della proprietà privata delle idee, riscoprendo il loro valore come bene comune, contro la possibilità di una nuova fase di "recinzioni", che già aveva segnato in maniera decisiva l'accumulazione originaria del capitale.
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