In un'Italia di fine Ottocento, martoriata da una sequela di guerre, diffuso analfabetismo, tassa sul grano causa di azioni violente e un governo monarchico bisognevole di riforme istituzionali, si affacciò al mondo Vittorio Emanuele III. Diverrà Re d'Italia all'età di trentuno anni, prendendo il posto del padre Umberto, morto assassinato per mano di un anarchico, Giuliano Bressi, conseguentemente condannato a morte per fucilazione. Un atto dovuto per un regicida. Se per il mondo anarchico quel regicidio è stato la rivendicazione del diritto all'esistenza, la fucilazione di Bressi diverrà un'esecuzione. Esecuzione che reclama vendetta, certo non facile da ottenere: ci vorranno quasi cinquant'anni per portarla a termine e durante questo periodo scoppieranno due conflitti mondiali, dove i principali protagonisti subiranno le innumerevoli sorprese che un destino può riservare: situazioni paradossali, notizie inattese, circostanze pericolose, perdita di amici cari, amori, delusioni. E confessioni, di quelle che arrivano come un fulmine a ciel sereno, che di colpo stravolgono la vita e la mente, distruggendo l'anima.
Anonimo -