È difficile trovare, nell'Europa degli anni Venti, un'opera storica o filosofica che abbia avuto il peso e l'influenza culturale del Tramonto dell'Occidente. Immensa costruzione ideologica e mitologica, in cui una grande congerie di dati è ordinata in modo da costituire una struttura ciclica della storia, l'opera di Spengler ebbe una ricezione imprevedibilmente ampia; e il suo autore, da sconosciuto professore di provincia tedesco, divenne quello che si potrebbe dire "un filosofo di successo". Ma la portata del libro era in realtà così rilevante da assicurargli una vita duratura e da renderlo oggetto di analisi e di riflessioni in epoche e temperie culturali e politiche ben lontane ormai dal periodo che l'aveva prodotto. "Tutto ciò che passa è soltanto un simbolo, dice Spengler ricordando un verso del Faust, che ritorna come un leitmotiv wagneriano in "Il tramonto dell'Occidente". [Citiamo dall'introduzione di Stefano Zecchi.] Ma anche, aggiunge, il movimento dell'esistere e del conoscere ha un significato se ha un valore simbolico. Spengler riabilita così i concetti di Simbolo e Destino che la cultura moderna ha deriso e avvilito, credendo di poterli sostituire con quelli di Segno e Progresso, più funzionali alla filosofia analitica e al controllo tecnico-scientifico dell'esistenza. Ma questo non significa che Il tramonto dell'Occidente possa essere letto come una tradizionale reazione allo spirito dell'Illuminismo, anche se proprio a questa interpretazione deve il suo grande successo. Una notorietà e una diffusione che però sono state il più delle volte il risultato di un fraintendimento: il titolo è suggestivo ed evoca facili nostalgie, incoraggia formule rapide con cui ingabbiare la sostanza del libro". A sua volta il "'tramonto' è un'immagine del simbolismo cosmico che unisce gli uomini al movimento delle stelle e agli eventi della vita: il sole tramonta e risorge, così una civiltà nasce e declina. [...] Comprendere se la cultura occidentale è al tramonto e quali sono le ragioni della decadenza, diventa la condizione necessaria per affidarsi ad un destino di declino e prepararsi all'evento della rinascita. Spengler non rinuncia mai all'idea che la verità della conoscenza sia fondamentalmente un'azione creativa e una forza cosmogonica".
Anonimo -