Il viaggio, che sa di essere virtuale, ha inizio forse solo con l'intento di affrontare le ferite non rimarginate dei ricordi, che finiscono per associarsi al disagio per le dimensioni irrisolte, vale a dire per le questioni mai chiarite, mai sufficientemente capite così come erano state acquisite a loro volta in una vita di relazioni, di esperienze e di riflessioni. Allora lungo quel viaggio si vanno a rivedere anche le utopie immaginate qualche tempo prima ed esposte in un piccolo libro solo a esse dedicato, per vedere se possono ritrovarsi nel caos sia dei ricordi sia delle dimensioni irrisolte, per cercare di costruire un quadro capace di dare un qualche senso, se non una soluzione, agli uni e alle altre. Il viaggio è idealmente e simbolicamente in direzione di Velia, l'antica Elea, in cerca di essenzialità, di chiarezza, di concetti inequivoci mai distrutti o alterati da secoli di filosofie, di religioni e di poteri.
Anonimo -