Luanda, Angola. Jaime Bunda, giovane agente tirocinante dei servizi segreti angolani, dall'enorme deretano che gli è valso il soprannome ('bunda' in portoghese significa "chiappe"), ha finalmente la grande occasione che aspettava per dimostrare a tutti di essere all'altezza del suo quasi omonimo eroe, James Bond. Gli viene affidato il caso di una quattordicenne stuprata e uccisa in riva al mare. Bunda comincia le indagini, ma il suo fiuto sconclusionato lo porta ben presto a scoprire un complotto ai danni dello Stato ordito dall'orribile Signor T, eminenza grigia che manovra il paese da dietro le quinte tramando contro la legge e l'ordine. Tra inseguimenti rocamboleschi su spiagge tropicali, trafficanti libanesi, danzatrici del ventre dal fascino mediorientale e tronfi personaggi in auto blu, emerge il vero protagonista del romanzo: la Luanda di oggi e i suoi abitanti, con la loro enorme ricchezza culturale, la loro indomita forza vitale, il loro essere depositari di una quantità di esperienze tanto preziose quanto misconosciute, e soprattutto la loro immensa, inesauribile capacità di raccontare storie. Bunda, perfetto antieroe in questa globalizzazione del surreale, alla fine sventerà il complotto, ma "tutto è cambiato perché nulla cambi".
Anonimo -