I saggi raccolti nel volume analizzano la ricezione della cultura filosofica e letteraria europea nellopera di Antonio Gramsci. La dimensione europea caratterizza fortemente loriginalità del pensiero gramsciano, ricco di influenze eterodosse rispetto alla tradizione del socialismo italiano e del marxismo positivista: una particolare lettura dellidealismo tedesco e dellIlluminismo, del soggettivismo di Sorel e Bergson, della dialettica di Lenin; del significato sociale dellopera letteraria di Goethe, dei fratelli Grimm, di Tolstoj, Dostoevskij, Kipling, Dickens, del teatro di Ibsen, del Proletkult rivoluzionario, a partire dagli anni universitari torinesi fino alle traduzioni negli anni del carcere. Oltre a tali argomenti, i saggi raccolti trattano della critica del senso comune nel romanzo dappendice (Dumas e Sue), del pragmatismo e dellempirio-criticismo; dei punti di contatto col marxismo contemporaneo di Lukács; della riflessione sul linguaggio e sulla traducibilità dai vasti risvolti teorici, nonché direttamente politici. Potrà emergere dunque, dal complesso dei saggi, la concezione in Gramsci di una profonda unità dialettica e traducibilità reciproca delle culture e delle società europee, nellarco di una ricerca ventennale costantemente volta alla fondazione di una nuova egemonia. A cura di Lelio La Porta e Francesco Marola.
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