"L'arte vetraria" è un trattato di tecnica della fabbricazione del vetro che conobbe una fortuna grandissima sino alla metà del Settecento. Non solo fu ristampato cinque volte in lingua italiana, ma fu tradotto in inglese (per iniziativa della Royal Society di Londra), in latino, in tedesco e in francese (a cura del Barone d'Holbach). Questo trattato di tecnologia chimica nacque su un terreno alchemico-paracelsiano. Lo stesso Neri (1576-1614), prete fiorentino, era un alchimista, un paracelsiano convinto, attivo nella pratica medica e direttamente impegnato nelle ricerche sulla trasmutazione dei metalli in oro. Neri lasciò infatti un'ermetica ricetta "Donus Dei" per realizzare tale trasmutazione dei metalli in oro. "L'arte vetraria" indica con chiarezza il contributo non marginale offerto dagli alchimisti allo sviluppo della tecnologia chimica.
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