La Natura Esposta è il secondo libro pubblicato da Erri De Luca nel 2016 (il primo è stato La Faccia delle Nuvole, uscito a marzo dello stesso anno). In questo breve romanzo, De Luca torna a esplorare due temi a lui cari: da un lato il rapporto difficile ma necessario fra personaggi e spiritualità; dall’altro l'ambientazione della storia in montagna, emblema dell'ancestrale. Peraltro i seguaci di De Luca ben sanno che lo scrittore napoletano è un appassionato di alpinismo e spesso trasferisce questa passione anche nei suoi libri.
Il protagonista è appunto un uomo della montagne: artigiano, scultore, scalatore. Ma anche contrabbandiere di uomini. Aiuta stranieri in fuga ad attraversare il confine nell’impervia via tra i crepacci. E per questo lavoro, al contrario di qualche altro suo amico e collega, non vuole farsi pagare. Quando riesce a condurre i migranti al traguardo, oltre la frontiera, gli restituisce i soldi.
La sua umanità e le eccellenti doti di scultore vengono apprezzate da un amico parroco. Servono mani sapienti come le sue, per un restauro molto delicato alla più sacra delle statue custodite nella chiesa. Un Cristo crocifisso va riportato alla versione originaria in cui era stata scolpito, ossia nudo (eccola, la “Natura esposta”), senza quel panno aggiunto sul ventre in una successiva epoca di troppi pudori.
Eppure, dall’esplorazione del marmo, l'artigiano vede riaffiorare il segreto indicibile, quello per cui la Natura era stata nascosta...
Erri De Luca ha abituato i suoi lettori alla misura dei suoi romanzi, e anche questo, come gli altri suoi, supera di poco le cento pagine. Ma proprio in questa brevità riesce, ancora una volta, a emozionare i lettori e a farli pensare. Insomma, La Natura Esposta compie le due fondamentali missioni richieste ai libri di narrativa.
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