Esistono due tipi di bellezza. C'è la bellezza moderna, semplicemente uno stimolo emotivo alle passioni più gradite: la lussuria, la mollizia, il piacere sensuale. È la bellezza del romanticismo, del sublime, la bellezza estetica, quella che solletica ed eccita i nostri sensi. E poi c'è un'altra bellezza, la bellezza classica, che rimanda a come le cose dovrebbero essere. La bellezza come compimento, realizzazione, come assenza di accidenti terreni. La bellezza che fa trasparire, squarciando il velo della mediocrità quotidiana, come il mondo dovrebbe essere, come gli uomini e le donne dovrebbero essere; ma non sono. È una bellezza che non c'è, ma che dovrebbe essere. E potrebbe, se noi fossimo quello che dovremmo. Prefazione di Roberto Marchesini. Postfazione di Don Paolo Crescini.
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