1938: le leggi razziali promulgate dal governo fascista e ratificate da Vittorio Emanuele III colpiscono il giovane ebreo Gualtiero Morpurgo, di colpo privato dei diritti di normale suddito italiano e bersagliato senza possibilità di difesa da una pioggia di provvedimenti restrittivi e persecutori. La sua carriera di ingegnere nei Cantieri Navali di Genova viene bruscamente interrotta e diventa per lui sempre più difficile trovare nuovi posti di lavoro. Un giorno una raccomandata in busta gialla gli porta la notizia che, in quanto ebreo, è stato anche radiato dal Regio Esercito. Cancellato come cittadino da un timbro. Un libro nel quale il protagonista intreccia i ricordi del passato - la morte del padre, le lezioni di violino, il servizio di leva - alle emozioni del presente - l'angoscia delle persecuzioni, l'indifferenza degli italiani, ma anche la sventatezza della gioventù e la speranza in un futuro di soddisfazioni - riportando alla luce una vita segnata dalla tragedia dell'Olocausto.
Anonimo -