Siamo gli artefici del nostro destino. Molte delle megaminacce descritte nel nuovo libro di Nouriel Roubini sono nate da azioni che un tempo sembravano soluzioni a problemi particolari: la deregulation finanziaria sbagliata e le politiche macroeconomiche non convenzionali, l'industrializzazione a emissioni di carbonio, la delocalizzazione dei posti di lavoro nel settore manifatturiero, lo sviluppo dell'intelligenza artificiale e lo sviluppo forsennato della Cina, per esempio. Per combattere le megaminacce che abbiamo di fronte dobbiamo fare un grande sforzo e accettare che ci troviamo in un effetto domino molto pericoloso. Non possiamo dare per scontato che l'automazione di alcuni posti di lavoro crei altri posti di lavoro, diversi e migliori. Non possiamo dare per scontato che la liberalizzazione del commercio e la riduzione delle tasse scateneranno un'energia economica che andrà a beneficio di tutti. La nostra stessa sopravvivenza probabilmente dipenderà dalla subordinazione delle libertà individuali al bene comune, nazionale e globale. L'incapacità di ripristinare una crescita sostenibile e inclusiva potrebbe farci ripiombare nei secoli bui tribali. Il nostro potrebbe essere un futuro di infiniti conflitti nazionali e globali, senza vantaggi per nessuno. Sarebbe bello essere ottimisti sulle nostre prospettive e pensare che i redditi cresceranno, che le nazioni fioriranno grazie alla pace e alla democrazia, e che gli accordi globali stabiliranno regole eque e accettate da tutti. Sarebbe bello poter fare queste previsioni. Ma oggi non è possibile. Una grande trasformazione è in arrivo, che ci piaccia o no. Le minacce che dobbiamo affrontare rimodelleranno il nostro mondo. Se volete sopravvivere, non fatevi cogliere di sorpresa.
Anonimo -