«Nel 1939 apparve La struttura dell'esistenza di Nicola Abbagnano. Tra le opere di rottura fu certamente la più sconvolgente. Non assomigliava a nessuna delle opere filosofiche che si erano andate scrivendo in quegli anni, anche nella forma. Non era un libro facile, ma proprio perché era scritto con rigore, guidato e sorretto da una rara disciplina mentale, si lasciava capire. Ciononostante fu una sorpresa, forse la più grossa sorpresa di quegli anni. Ricordo benissimo che a me e a tanti altri apparve allora come un meteorite piovuto dal cielo. Per quanto si fosse cominciato a parlare da qualche anno di esistenzialismo, nessuno era preparato a trovarsi di fronte ad un filosofo esistenzialista italiano, tanto meno ad una versione italiana, già compiuta e perfetta, dell'esistenzialismo. Confesso che, a pensarci dopo tanti anni, il senso della sorpresa non è del tutto venuto meno.»
«Un classico italiano di filosofia dell'esistenza che contiene motivi di perenne attualità e risulta degno di stare accanto ai grandi capolavori dell'esistenzialismo europeo.» - Giovanni Fornero
«Un libro difficile ma splendido.» - Franco Ferrarotti
«Uno dei frutti più notevoli del pensiero italiano dell'epoca.» - Sergio Moravia
Anonimo -