Il volume raccoglie le opere scritte da Enzo Vetrano e Stefano Randisi tra il 1982 e 1987: «Il Principe di Palagonìa», «Mata Hari a Palermo», «L'isola dei Beati». Pubblicate oggi per la prima volta, a circa trent'anni di distanza dall'epoca in cui furono concepite. Folli ed esilaranti, raccolgono spunti e suggestioni dalla terra di origine dei loro autori. Sketches di una Sicilia che, al tempo di queste produzioni, Vetrano e Randisi avevano lasciato da circa dieci anni. Un luogo della memoria, per intenderci, come Rimini lo fu per Federico Fellini. In tre diverse cornici artistiche - quella del racconto storico, fantascientifico e della spy story - Vetrano e Randisi si cimentato in una enorme varietà di linguaggi teatrali e non-teatrali, in un numero sterminato di personaggi e situazioni. Il tutto tenuto insieme dal legame con la loro terra, sempre sullo sfondo, e da un'urgenza espressiva che non risparmia realismo e parodia. L'operazione editoriale intercetta un filone profondo della produzione del duo palermitano e fa riaffiorare un modello sano di produzione artistico-culturale, insieme al ricordo di un'epoca di sostanziale e diffuso benessere. Davvero una lettura che ci restituirà il piacere del teatro. Attori, autori e registi teatrali, Vetrano e Randisi lavorano insieme dal 1976. Col Teatro Daggide di Palermo, loro città d'origine, Vetrano e Randisi hanno condiviso l'esperienza formativa del teatro di gruppo, orientando la propria ricerca verso il teatro d'attore, l'improvvisazione e la drammaturgia collettiva. In seguito hanno formato e diretto per dieci anni una compagnia all'interno della Cooperativa Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna, e hanno partecipato a diversi lavori con Leo de Berardinis. Nel 1988 hanno vinto il premio Palermo per il Teatro. Nel 1995 hanno fondato l'Associazione Culturale Diablogues, che spazia da produzioni di spettacoli di ricerca teatrale e musicale alla didattica, da collaborazioni e consulenze artistiche alla progettazione e realizzazione di festival, rassegne ed eventi. Dal 1999 hanno avviato uno studio sui testi classici, che ha fatto conoscere e apprezzare il loro lavoro anche in circuiti di teatro più tradizionale, distinguendosi per la prospettiva originale che apre squarci su differenti visioni e dimensioni dei testi e degli autori affrontati, in particolare sul teatro di Luigi Pirandello. Recentemente hanno avvicinato con risultati emozionanti anche la drammaturgia di Franco Scaldati. Vincitori del premio ETI - Gli Olimpici del Teatro nel 2007 con lo spettacolo «Le smanie per la villeggiatura», del Premio Hystrio-Anct nel 2010 per il loro lavoro tra ricerca e tradizione, e del premio Le Maschere del Teatro Italiano nel 2011 con lo spettacolo «I giganti della montagna».
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