I millenni hanno contribuito a modificare lo spazio che ci circonda, rendendolo in continua evoluzione, tuttavia esiste ancora un luogo rimasto immutato nell'inesorabile incedere del tempo: il cielo stellato. Questa enorme volta sopra le nostre teste incastonata di gemme sfavillanti affascina noi del ventunesimo secolo così come ammaliava i popoli più antichi, grazie ai quali oggi possiamo alzare lo sguardo e scorgere figure che raccontano di dèi ed eroi. I Greci occupano senza dubbio un ruolo di primo piano tra coloro che hanno tramandato fino a noi l'identificazione delle costellazioni, arricchendo dei semplici nomi con il relativo catasterismo, ovvero la meravigliosa trasformazione in stella di un essere animato o non. Proprio un greco, l'ateniese Nicia, sarà il narratore d'eccezione che ci guiderà tra i sentieri del firmamento. Lo stratego è in fuga attraverso la Sicilia, messo in rotta dalle file nemiche di Siracusa e Sparta nel pieno della devastante Guerra del Peloponneso. Malato e ferito, vede ormai la sua fine ma, in questa tragedia, riscopre il piacere di contemplare il cielo, capace di donargli un'insperata serenità.
Anonimo -