Nei primi mesi di vita, cosa percepiscono i bambini del mondo che hanno intorno? Quali sono i loro limiti di memoria? La loro intelligenza è innata o è il risultato delle esperienze? Sanno ragionare secondo le regole della logica? Come imparano a parlare? A tutte queste domande, e a molte altre, cercano di dare risposta gli studi sullo sviluppo cognitivo, che indagano il modo in cui un individuo apprende le nuove conoscenze e i processi mentali che gli consentono di utilizzarle adattandosi volta per volta ai contesti. Negli ultimi venticinque anni gli studi sperimentali hanno imposto una radicale revisione delle teorie classiche sullo sviluppo cognitivo. C'è stata una crescente attenzione per i problemi della rappresentazione mentale, dell'architettura cognitiva e delle basi neurali che permettono la formazione e l'uso delle nuove informazioni. Un'intensa attività di ricerca e di elaborazione teorica ha affrontato il problema classico dell'innatismo, ovvero se esistano o meno conoscenze e processi percettivi innati che, in quanto tali, guiderebbero lo sviluppo e l'apprendimento.
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