Comincia l'odissea del commissario Domenico Barbaran per capire come si stava avventurando in questa tormentata inchiesta. Marlene è quasi la combinazione di una cassaforte, dove se non hai l'ultimo numero, gli altri non ti servono e devi ricominciare da capo. Tutto si sta mettendo di traverso. Il commissario può contare solo su stesso e sul suo fidato ispettore Remo Dionisi, per venire a capo di un'indagine, che sembra per di più, mettere in imbarazzo le Istituzioni. Domenico agisce come un cane molecolare che torna sempre sugli stessi posti, fino a che non abbia trovato una traccia, un indizio. E mentre cerca, fiuta... la sua mente si prefigura una storia, cercando riscontri per sostenerla, ma spesso questi verranno smentiti. Domenico sa che sta per mettere le mani su un vaso di Pandora, dove tutto comincia da un luogo e un tempo lontano. Ma sa anche che il coperchio che lo chiude è fragile, e una volta aperto le cose non possono che uscirne, rivelando un finale inaspettato.
Anonimo -