In quest'era artistica di soluzioni incomprensibili ed esperimenti pseudo-astratto-informali, tentare di "capire" un'opera diviene spesso difficile e talvolta persino una chiara e necessaria capacità inventiva dei critici. In virtù di questo quanto mai perplesso lavoro di reinterpretazione, siamo costretti a continue sedute pseudo-psicologiche difronte a opere astratte, informali, che tutto sono purché rappresentazioni consce di uno stato d'animo. Un artista come Massimiliano Cammarata, dona allo spettatore, oltre che meravigliose opere d'impatto visivo, una significazione se vogliamo sciamanica delle sue opere d'arte. Ogni segno, ogni colore, ha un significato pieno e reale, un significato che esprime con chiarezza, pur muovendosi nel campo "difficile" dell'arte informale. Un artista che ha lasciato alle spalle il figurativo per esprimere se stesso attraverso l'uso del segno e del colore, della spatola e del sentimento che inferto sulla tela colma gli spazi vuoti dell'anima e conduce la mente verso realtà introspettive Questo catalogo, preceduto dalle pagine di presentazione contenente le critiche, racchiude il meglio delle opere "disponibili" dell'artista siciliano, prodotte a partire dal 2012, anno decisivo per la sua rottura con il figurativo, ad oggi. Testi critici a cura di Rita Nicotra, Letizia Lanzarotti, Tatiana Carapostol, Maria Rosaria Belgiovine, Rosetta Savelli, Caterina Randazzo, Alessandro Costanza e Maria Luisa Spinello.
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