Andra e Tatiana Bucci erano solo due bambine di quattro e sei anni quando, nella tarda serata del 28 marzo 1944, i nazisti fecero irruzione nella casa in cui vivevano con la madre, la nonna, la zia e il cuginetto Sergio. L'estate precedente avevano lasciato Napoli alla volta di Trieste: il padre era lontano per la guerra e l'origine ebraica della madre, che pure si era convertita al cristianesimo, rendeva difficile barcamenarsi da soli in una città in cui i punti di riferimento erano sempre stati scarsi. Riunirsi alla famiglia materna e poter contare così sul sostegno di una piccola comunità era parsa la scelta migliore. Ma, con l'irruzione dei nazisti, per Andra, Tatiana e Sergio comincia la discesa nell'incubo. Prima l'arrivo ad Auschwitz e l'immediata sparizione della nonna, destinata subito alla morte. Poi il distacco dalle madri, in un primo momento alleviato da brevi incontri serali, in seguito reso definitivo dal caos scatenato dalla disfatta nazista. A questo punto Andra e Tatiana diventano protagoniste di un lungo periplo, durato un anno e mezzo, che da Auschwitz le porterà a Praga, quindi in Inghilterra e infine a casa. Ma se le due sorelline potranno riabbracciare la loro famiglia, la sorte del cuginetto Sergio non conoscerà la consolazione del ritorno, solo un orrore senza fine. Titti Marrone ricostruisce il dramma della Shoah mettendo al centro la storia di tre bambini come tanti, vittime di uno dei momenti più bui del Novecento.
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