«Quello che segue è il diario di questo mio periodo di vita, nel quale affioreranno i miei vari stati d'animo espressi attraverso le parole. Noterete giorni in cui parlo con mia figlia in modo molto sereno e altri in cui racconterò la mia storia, a volte un po' infelice, ma non stupitevi, perché la vita è questo: un susseguirsi di emozioni altalenanti fra le quali talvolta bisogna anche annoverare il dolore, che può irrompere in qualsiasi momento». In queste parole di Giulia Prodi è racchiusa l'essenza della sua opera prima, Mia dolce fragilità, una cronaca sincera sulla complessa esperienza della maternità, con tutti i suoi aspetti, più o meno gioiosi. Nelle pagine di questo journal intime c'è una mamma che si racconta a una figlia appena nata sperando che un giorno, da grande, possa leggere queste riflessioni e confidenze e sapere con quanta forza sia stata voluta e desiderata. Il nome della bambina, Mia, che figura anche nel titolo in un significativo gioco di parole, vuol dire amato e sull'amore, inteso in senso ampio, si fonda il messaggio augurale della madre. Sottolineando l'importanza di accettare e riconoscere le proprie imperfezioni, l'autrice desidera tracciare un ritratto autentico e sincero di se stessa, senza filtri ed eufemismi. Affronta, inoltre, il tema dei disturbi psicologici, una realtà difficile da vivere, da spiegare e soprattutto da condividere, perché spesso si preferisce nascondersi dietro a un va tutto bene piuttosto che rischiare di apparire deboli. Così Giulia Prodi racconta senza remore del percorso di crescita e guarigione che ha intrapreso grazie alla sua terapeuta, e invita i lettori ad affrontare le proprie paure e a non vergognarsene. Ricordando di essere stata anche lei bambina, adolescente, figlia, prima di diventare una madre amorevole ed entusiasta, Giulia dona la sua verità a Mia, nell'attesa fiduciosa che possa farne tesoro, quando sarà adulta. Nata a Milano nel 1993, Giulia Prodi scrive da sempre per passione. Fin da piccola amava occuparsi della stesura di letterine, temi, tesi di studio e ha creato anche un libro-diario. Da sempre si serve della scrittura per dare forma ai suoi pensieri e alle sue emozioni, per condividerle e comunicare agli altri. Per lei è uno strumento che permette di allineare le persone sullo stesso stato d'animo: chi scrive apre se stesso al lettore e chi legge può ritrovarsi negli stessi pensieri ed emozioni. Decide così a trent'anni di pubblicare il suo primo libro, per raccontare una condizione di vita fatta di gioie ma anche di difficoltà e talvolta di dolore. C'è forse qualcosa di più bello al mondo dello scoprire di non essere soli? Forse no, ed è questo uno dei temi principali dell'opera di Giulia Prodi, che cerca di abbracciare con le parole i suoi lettori. Negli anni ha vissuto diverse esperienze lavorative e personali in cui si è sempre messa in gioco accogliendo ogni sfida, crescendo. Attualmente svolge l'attività di impiegata e continua a coccolarsi scrivendo e sperando di toccare, con questo mezzo, anche il cuore della gente.
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