"Millennio" non è solo l'ultima incredibile avventura dell'amato Pepe Carvalho ma anche, secondo il medesimo Montalbán, "un ansioso pellegrinaggio laico per un mondo sempre più ipocritamente religioso, nel quale vengono chiamati ogni giorno gli dei per giustificare guerre sante ed egemonie economico-militari".
Mentre in uno dei palazzi del potere di Barcellona Pepe Carvalho viene accusato di omicidio, quest'ultimo e l'inseparabile Biscuter si sono già imbarcati, sotto i falsi nomi di Bouvard e Pécuchet, su una nave diretta a Genova. Con loro viaggia una misteriosa madame Lissieux che appena arrivati sul suolo italiano, e poco prima che i due soci si ritrovino su un'automobile con i freni manomessi, sparisce. Usciti indenni da questa prova, i nostri eroi proseguono la loro avventura verso la Grecia, ormai decisi a fare il giro del mondo. Ma qualcuno non crede che siano innocenti turisti, e il viaggio si trasforma sempre più in una fuga: attraversano l'Egitto, Israele, il Libano, la Turchia, l'Azerbaijan, il Turkmenistan, l'Uzbekistan, l'Afghanistan, l'India, inseguiti da bizzarre sette religiose, dalla mafia del narcotraffico e perfino dai servizi segreti israeliani, per arrivare infine in una Kabul da poco sconvolta dalla guerra e trovarsi coinvolti nelle lotte tra etnie nemiche.
Direttamente ispiratosi a tre archetipi della tradizione romanzesca europea - ossia "Il giro del mondo in ottanta giorni" di Verne, il "Don Chisciotte" di Cervantes e "Bouvard e Pécuchet" di Flaubert - Montalbán supera se stesso per suspense e umorismo, eleganza e semplicità della prosa, per l'esotismo e la profonda riflessione socioculturale. "Pepe Carvalho sulla via di Kabul" è la prima parte di "Millennio", l'ultima opera di Montalbán, il suo presagio, il suo testamento, il primo di due volumi in cui si svela finalmente la vera natura erratica di Pepe Carvalho, in fuga per il mondo, sul nascere del XXI secolo.
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