Con la consueta sapienza e chiarezza il cardinale Gianfranco Ravasi ci guida mese per mese lungo l'Anno Santo indetto da papa Francesco per approfondire il tema della misericordia. La lettura e il commento di pagine bibliche più o meno note fanno brillare nelle sue diverse iridescenze questa virtù, definita dal pontefice come "l'atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro". Non è un caso che Antico e Nuovo Testamento convergano, pur nella diversità delle lingue (l'ebraico e il greco), nel designare la misericordia con vocaboli che rimandano in entrambi i casi alle "viscere" materne e paterne, al grembo che genera. Quasi a voler dimostrare che il vero amore è appunto "viscerale", radicale, totale, assoluto. E "non per nulla papa Francesco - scrive Ravasi - ha intitolato la bolla di indizione del Giubileo Misericordiae vultus, un volto che è appunto quello di Dio... Attraverso queste meditazioni scopriremo anche il nostro volto migliore perché, come suggerisce san Paolo, dobbiamo "rivestirci di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine e di magnanimità, sopportandoci a vicenda e perdonandoci gli uni gli altri". Illustrazioni di Gustave Doré.
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