Reietti e perseguitati fin dalla loro prima comparsa in Europa, gli zingari hanno sempre ingenerato inquietudine e suscitato interrogativi sulle cause della loro dispersione per il mondo e del loro nomadismo: un modo di vita, che ancora oggi appare come pericolosa alterità agli occhi dei popoli sedentarizzati. Questo popolo misconosciuto, considerato ladro, bugiardo, parassita, senza cultura, ha dato vita a un patrimonio mitico e leggendario, in cui gli elementi appartenenti al mondo cristiano, ebreo, iraniano e indù, sono rielaborati in una visione religiosa non semplicemente sincretica, ma originale rispetto a tutto quello che nel corso dei secoli ha assorbito dai vari popoli. Prendono così forma, in tutta la loro originalità, i miti e le leggende sull'origine del mondo e degli zingari, sulle fate del destino, sui demoni e gli spettri che popolano il loro universo. Miti e leggende sulla morte e sull'aldilà pervasi da una dolente malinconia, a cui si alternano le narrazioni più solari e più gioiose sui loro mestieri e sulle loro arti, e i racconti eziologici che sembrano assecondare, con una sorta di ironica e rassegnata sopportazione, una spiegazione ai tanti stereotipi, luoghi comuni e pregiudizi che da secoli li accompagnano nel loro girovagare.
Anonimo -