"Natura della donna", assieme alle altre opere ginecologiche del "Corpus hippocraticum", costituisce la prima formulazione di un sapere sul corpo femminile prodotto dalla scienza occidentale. Presentandosi come una sorta di prontuario terapeutico, consente di risalire dalle patologie alla norma che regola la fisiologia della donna e le sue funzioni: il corpo femminile appare pertanto pensato e organizzato in vista della primaria funzione riproduttiva riservata alla donna greca, il cui adempimento garantisce una condizione di pieno benessere, tanto che ad esso tendono le varie e complesse terapie prescritte. Eppure, accanto alla trasposizione sul piano biologico di dati socioculturli, è possibile cogliere tra le righe spazi di saperi e di pratiche femminili non ancora assunti e rielaborati dal discorso medico, ma dotati di autonoma vitalità. Seguendo questa chiave di lettura, appaiono rintracciabili in quest'opera espressioni di soggettività femminile, rivelatrici di una tensione irrisolta tra la conoscenza che la donna ha del proprio corpo e la codificata costruzione di genere della scrittura scientifica. Edizione con testo a fronte.
Anonimo -