Nel Parmenide Platone sottopone la propria dottrina delle idee intelligibili a una serie di critiche serrate e assai pertinenti, sollevando soprattutto l'acuto dilemma della partecipazione delle cose che compongono il mondo sensibile ai generi ideali, per loro natura universali e radicalmente separati dalla sfera empirica. La seconda parte del dialogo passa in rassegna le possibili relazioni fra unità e molteplicità. Testo originale a fronte nell'edizione di John Burnet.
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