E' possibile sognare un Paese non diviso, concorde e impegnato al servizio del bene comune, quando davanti agli occhi abbiamo i segni di un'immensa crisi morale, il dissolvimento dei valori e la miopia individualistica dei calcoli meschini? Sì, sostiene monsignor Forte, se ripartiamo dal Vangelo. Recuperando la natura rivoluzionaria del messaggio cristiano, il vescovo di Chieti inchioda l'Italia e gli italiani alle loro responsabilità: la chiamata a costruire una società giusta non può essere né delegata né rimandata, è un dovere comune che tutti dobbiamo adempiere. Una fede vissuta ci obbliga a riscoprire valori universali che possono e devono essere punti di riferimento anche per una politica e un'economia ridotte, da troppo tempo, a terreni in cui si coltiva solo l'interesse privato.
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