(...) Piero Cattaneo ha studiato e recepito gli stimoli dei grandi scultori della generazione a lui precedente, ma nel contempo si è presto formato un linguaggio del tutto personale. (...) Si confronta con un mondo creativo straordinario e nello stesso tempo non assomiglia ad alcuno. E ancora: nella sua intensa attività egli ha modificato ed evoluto via via il suo linguaggio; è partito da tratti che, per intenderci, chiameremo naturalistici per divenire sempre più simbolico ed approdare, alla fine degli anni Sessanta, alle straordinarie e originali soluzioni che più fortemente ci trasmettono la sua fisionomia: senza mai perdere il filo conduttore di una continuità espressiva. (...) Cattaneo è stato sempre sensibile alla tradizione culturale ma sempre aperto verso il domani; il suo è un messaggio positivo, anche quando egli ci offre l'immagine dello sgretolarsi della materia e della forma e dei loro distruggersi. Un messaggio che sottintende non esserci contraddizione tra arte e scienza, arte e tecnologia; e l'arte - questa è la sua funzione - ci fornisce in termini di seduzione estetica e di sintesi formale il senso di realtà che riterremmo frammentate e aride. (Dalla presentazione critica di Rossana Boscaglia)
Anonimo -