Giornalista autorevole e commentatore politico tra i più raffinati, Mario Pirani merita senza dubbio la qualifica di "irregolare": unico tra le grandi firme della sua generazione (Bocca, Biagi, Scalfari) ad aver militato nelle file del Pci, è anche l'unico a poter vantare una lunga e significativa esperienza professionale nella cosiddetta "diplomazia industriale", avendo lavorato all'Eni di Enrico Mattei. Tra i fondatori del quotidiano "la Repubblica", filo-atlantico e filo-israeliano, cura da molti anni "Linea di confine", una seguitissima rubrica di approfondimento politico che rappresenta un punto di riferimento per la parte più liberale della sinistra. In questa densa e appassionante autobiografia intellettuale e politica, Pirani ripercorre quasi settant'anni di vita italiana - un'intera epoca del Novecento - tra eventi collettivi e ricordi personali, cronaca e memoria. Poteva andare peggio si rivela una testimonianza preziosa per tutti coloro che, terminato il secolo delle grandi utopie, intendono privilegiare, anziché le interpretazioni ideologicamente orientate, il grumo di "verità" che sempre risiede nei fatti e nella storia.
Anonimo -