Come un professore universitario curioso, amico degli studenti e del preside di facoltà, Romano Giachetti si disfa della toga accademica, indossa i panni dell'esploratore, riempie lo zaino di libri e si lancia in un viaggio d'avventura nelle sconfinate terre americane.
Risultato del viaggio è questo ricco quaderno.
Un caleidoscopio di ritratti e contrasti, progetti e incontri, aneddoti e - perché no? - chiacchiere d'alto bordo.
La profonda passione per Faulkner, testimoniata dal racconto di un pellegrinaggio a Oxford, finito poi in nulla, per incontrarlo.
Un Fitzgerald sospeso tra classicità e romanzo rosa, che vorrebbe scrivere il "più grande romanzo americano di tutti i tempi". Un Henry Miller ottantenne, in grande forma e a caccia di avventure, animato da fantasie donchisciottesche sull'amore, convinto che, per quanto si dica o si faccia, "non si finisce mai di raccontare la storia dell'uomo".
Un lungo incontro con Bernard Malamud, che si scaglia contro la mancanza di coraggio degli editori, disposti ormai a sostenere solo i libri "sicuri".
Ma anche:
la generazione degli anni Trenta, da Dos Passos a Steinbeck.
Una lunga e accorata lettera a Salinger, firmata Holden.
Un Norman Mailer in veste di critico da barricate.
Un Kurt Vonnegut desideroso di dedicarsi all'architettura.
Barthelme, Bellow, Fante, Gaddis, Kennedy Toole, Pynchon, i minimalisti, gli sperimentatori, i radicali...
Un vero e proprio viaggio di mezzo secolo, scritto con piglio vulcanico e passionale, nella terra delle Lettere Americane.
Anonimo -