E' una strana famiglia, quella dei Flack. Abitano fuori città, ai confini della foresta. Amano gli alberi e gli animali. Sono liberi, e ricchi solo dell'amore che li unisce l'uno all'altro. Quando su di loro si abbatte all'improvviso la disgrazia, è chiaro che non potranno aspettarsi nessun aiuto dagli altri: dovranno farcela da soli. Per Ort, il bambino protagonista di questo stupendo romanzo di Tim Winton, l'incidente stradale di cui è rimasto vittima suo padre Sam diventa la porta d'accesso a un regno misterioso, mai completamente posseduto, nel quale il significato di ogni evento sembra finalmente prossimo a rivelarsi. Aprire gli occhi sul mondo, attraverso l'esperienza del dolore e dello smarrimento, per lui significherà riconoscere che il funzionamento della realtà è il frutto di un miracolo silenzioso e incessante, che al culmine di ogni sguardo esiste la possibilità di una visione. E' solo abitando nella perpetua possibilità del miracolo, allargando giorno dopo giorno i confini della conoscenza, che per Ort sarà possibile, assieme alla sua stramba famiglia, prendersi realmente cura di suo padre, o almeno vegliare sulla sua, apparentemente irrimediabile, fragilità. Minacciata dagli spettri del dolore e della follia, la casa dei Flack è un luogo fra i più affascinanti della letteratura di questa fine secolo. Winton è riuscito nel difficilissimo compito di dare una forma narrativa serrata e avvincente a un'idea del sacro di straordinaria complessità e profondità. "Quell'occhio, il cielo" è un libro interamente pervaso dalla felicità e dalla dolcezza dell'amore, dal lume spirituale scaturito dalla speranza, dall'indomabile coraggio della vita di fronte alla sfida del Nulla.
Anonimo -