Nei suoi romanzi Raffi descrive uomini nuovi, liberi dalla rassegnazione del passato, nella convinzione che l'unica via di liberazione per gli Armeni dell'Ottocento dal giogo Turco fosse la resistenza armata, che doveva però essere preceduta da un'opera di paziente propaganda tra il popolo. Raffi fu tra gli scrittori armeni più rappresentativi dell'epoca, portatore appassionato delle rivendicazioni, nazionali e sociali al tempo stesso, del suo popolo. Il presente testo ha carattere storiografico. E infatti una vera e propria storia del Carabas, regione armena del Caucaso, e in particolare della sua nobiltà, i cosiddetti "melik". Lo studio della nobiltà armena in età moderna è per Raffi un pretesto, assai ben documentato, per mostrare la fierezza e la dignità del suo popolo attraverso le vicende personali dei suoi rappresentanti politici laici, gli ultimi eredi della aristocrazia guerriera medievale che aveva fondato e diretto i regni della Grande Armenia e della Cilicia durante le Crociate.
Anonimo -