Da quattromila anni, la cultura cinese - la più antica fra le culture oggi viventi - offre l'immagine di una grande continuità. Eppure, è attraverso una vicenda sostanziata di cesure radicali, di mutamenti profondi e scambi con altre culture che la Cina ha visto nascere un pensiero originale come quello di Confucio e del taoismo, e ha assimilato, creativamente il buddhismo prima di avviare, in età moderna, un decisivo dialogo con l'Occidente. La multiforme ricchezza di questa grande tradizione intellettuale - tuttora largamente ignota a un pubblico occidentale che troppo spesso ne percepisce versioni riduttive e parziali, dettate da perduranti pregiudizi eurocentrici e ispirate al vieto 'cliché' di un'immutabile saggezza - viene magistralmente presentata in quest'opera che ne configura una nitida sintesi e ne delinea l'evoluzione dal II millennio antecedente l'era cristiana fino al movimento del 4 maggio 1919, che segna una netta rottura con il passato e l'atto di nascita dell'intellettuale moderno, avviando un processo che culminerà nell'avvento al potere di Mao e nella fondazione della Repubblica popolare.
Anonimo -