Don Felice Sciosciamocca, sindaco di Roccasecca, va con moglie e figlia a Napoli a trovare il nipote Ciccillo che gli fa credere di essere laureato in medicina e specializzato in psichiatria. Ma la realtà è del tutto diversa. Ciccillo è soltanto un burlone, che da tempo spilla allo zio parecchi quattrici per poter pagare i suoi debiti di gioco. Per evitare che si accorga dell'imbroglio, Ciccillo da ad intendere allo zio che la pensione Stella, dove egli vive, è la clinica psichiatrica dove lavora. Don felice è spaventato all'idea di trovarsi in mezzo ai pazzi e per tenerli buoni asseconda le loro richieste, anche le più bizzarre. Nella notte riesce a fuggire dalla pensione andando incontro ad altri spiacevoli incidenti ed quivoci. La mattina seguente i presunti pazzi pretendendono da Don Felice quanto promesso. Per fortuna Ciccillo corre in aiuto degli zii e della cugina
Anonimo -