Il fatto che narro in questo libro è un fatto vero.
E chi, se non fosse vero, l'avrebbe voluto scrivere?
Quando giunse a mia notizia, provai subito con l'indignazione e il dolore che esso suscitò in me, l'impulso di raccontarlo, di denunciarlo a tutti. Ma poi esitai. Una falsa vergogna, una ripugnanza quasi insuperabile mi tratteneva. La smisi soltanto quando accingendomi di nuovo a idear novelle e volgendo il pensiero alle opere della fantasia, provai in me un'altra vergogna e un'altra ripugnanza le quali contrastavano singolarmente con quelle di prima.
Anonimo -