Marisa Gianotti con questo romanzo ci porta a Venezia nella seconda metà del `700. All'apice del suo splendore, la Serenissima sente l'influsso del vento nuovo proveniente dalla Francia. Nei salotti per essere alla moda si parla francese. Il teatro e tutte le forme artistiche desiderano rinnovarsi. A Venezia, un secolo dopo la laurea ottenuta per la prima volta da una donna (Lucrezia Corner Piscopia) troviamo Caterina Dolfin, una nobile illuminata che per aver favorito la cultura delle donne e l'emancipazione della società ha subito l'Inquisizione. A Venezia i ricchi palazzi, le splendide chiese, le fiorenti botteghe artigianali, i famosi teatri, i ridotti sono attorniati da Orfanatrofi, Hospitali, le Grandi Scuole che si occupano dei tanti orfani, dei derelitti, degli incurabili e dei mendicoli. Antonio Vivaldi istituisce il Choro delle Putte presso l'Hospitale della Pietà. Grazie al suo insegnamento le Putte possono mettere a frutto i loro talenti e diventare prestigiose cantanti e musiciste. Zanetta, una virtuosa del violino e della tiorba, raggiunto l'apice della sua fama, non esiterà a programmare un viaggio a Parigi, dove potrà incontrare Carlo Goldoni [...]
Anonimo -